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    Macchiareddu, incontro tra Cacip e sindacati: si parla di Pnrr, porto canale e Zes

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    Un patto di lavoro, con l’impegno di rilanciare l’area industriale di Macchiareddu, migliorando le condizioni dei lavoratori diretti e in appalto, anche attraverso la contrattazione di sito su trasporti, mense, presidio sanitario e altri servizi: è il frutto del confronto fra Cgil e Cisl di Cagliari e il Cacip, nel quale sono state evidenziate le opportunità legate alla transizione energetica, al Pnrr, alla ripartenza del porto canale e all’istituzione della Zes. Non è mancato poi, nel corso della discussione, un appunto critico verso Eni, che continua ad abbandonare il territorio – la cessione del cloro soda e delle Saline gli ultimi atti – nell’indifferenza totale della politica regionale.

    Prima di tutto, la questione energetica: “I costi minano la sopravvivenza delle imprese – hanno detto i segretari Cgil e Cisl Cagliari Simona Fanzecco e Mimmo Contu – si può intervenire attraverso la realizzazione di una Cer (Comunità energetica rinnovabile), e magari anche candidando l’area a diventare Hydrogen Valley”. Questa prospettiva gioverebbe ai Comuni della zona, che devono necessariamente essere coinvolti come parte integrante delle reti di produzione e consumo dell’energia.

    Altri nodi critici sono legati alle potenzialità inespresse del porto canale – che dovrebbe supportare le aziende negli approvvigionamenti di materie prime e nell’export dei prodotti finiti – e all’inadeguatezza della rete viaria: “I ritardi delle amministrazioni regionale e locali sulla spesa di risorse già finanziate sono inaccettabili e vanno risolti i nodi che bloccano la realizzazione di alcune opere, come la strada delle Saline Contivecchi”.

    Fra le priorità del patto tra sindacati e Cacip c’è anche una particolare attenzione verso la realizzazione dei primi tre progetti finanziati dal Pnrr con 38 milioni di euro: un impianto di recupero di materiale plastico, uno per lo smaltimento dei fanghi dei depuratori e un altro per lo smaltimento di materiali assorbenti. Progetti che possono generare anche nuove occasioni di lavoro buono e qualificato, e si sommano alle opportunità già in campo nelle aziende presenti a Macchiareddu. Fra queste c’è il Tecnocasic, al quale i sindacati hanno chiesto un incontro per fare il punto sul revamping dei forni del termovalorizzatore (purtroppo i lavori hanno subito ritardi) e per sollecitare lo sviluppo di iniziative nel settore energetico, ad esempio valorizzando il ciclo del compost ai fini della produzione di biogas.

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