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    Cagliari, è notte fonda

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    Aria pesante, pesantissima sulla Unipol Domus. Dopo 90 minuti di mugugni per il non gioco espresso dal Cagliari, al fischio finale della sfida con l’Empoli una bordata di fischi ha sommerso Nicola e i suoi uomini. Sembrano lontanissimi il giorno della salvezza ottenuta con un turno d’anticipo e quello della festa per l’addio a Sir Claudio Ranieri. Ora c’è un solco tra la tifoseria (specialmente quella più calda) e la squadra. C’è tanto tempo per ricucire lo strappo, ma la prestazione offerta dal Cagliari venerdì non ha fatto di certo pensare a undici
    (sedici con i subentrati) uomini disposti a dare l’anima per la causa rossoblù.
    E pensare che solo cinque giorni prima tifosi e addetti ai lavori cagliaritani avevano lasciato lo stadio confortati (nonostante il risultato) da una partita tutto sommato positiva, caratterizzata da oltre 60 minuti vivaci e ricchi di occasioni. La gara contro gli uomini di D’Aversa ha invece messo in luce tutti i limiti di una squadra che non riesce a decollare. Ultimo posto in classifica, peggior attacco (solo un gol all’attivo) e seconda peggior difesa (otto gol subiti, di cui sei nel giro di cinque giorni) sono dati impietosi che non lasciano spazio alle interpretazioni. Il Cagliari venerdì è apparso abulico e senza idee. I palloni calciati in avanti a caccia di un colpo di fortuna sono l’esempio plastico di una squadra che non funziona e si affida più al caso che agli schemi tattici e alle azioni corali.
    Mentre Nicola ha analizzato il match con frasi inequivocabili come «abbiamo indubbiamente sbagliato prestazione» e «abbiamo utilizzato troppo spesso il retropassaggio al portiere, questo dimostra poca convinzione e poco coraggio di guardare avanti», Giulini si è
    presentato in sala stampa come forse non lo avevamo mai visto. Triste, sconfortato, ma soprattutto preoccupato perché non è ancora riuscito a individuare il problema. «Magari il problema sono io, non loro, mi dovrò interrogare su questo. – ha dichiarato il Presidente –
    Non vedo problematiche su aspetti tecnici, dal punto di vista del gruppo e della squadra».
    Sembra dunque improbabile che vengano fatte scelte drastiche a breve. Anche se una decisione forte è stata comunque adottata: squadra in ritiro da oggi ad Asseminello per preparare i sedicesimi di Coppa Italia contro la Cremonese (martedì 24 settembre, Unipol
    Domus, ore 18:30). In attesa delle due trasferte di campionato contro Parma e Juventus che condurranno alla seconda sosta stagionale.
    Proprio in quel momento, potrà essere tracciata una linea. Tutto dipenderà dai risultati. In questi casi, la posizione più traballante è quella dell’allenatore. Nicola dentro o fuori? Chi vivrà, vedrà.

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