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    Arbus, Sabato 28 settembre, alle 18:00, nei locali del “Museo Antonio Corda – Arti e Mestieri Antichi della Sardegna” verrà presentato il libro di Vincenzo Soddu “A CANTAR D’AMORE”

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    Evento di sicuro interesse quello che si svolgerà ad Arbus sabato 28 settembre con
    inizio alle ore 18 all’interno del bellissimo “Museo Antonio Corda – Arti e Mestieri
    Antichi della Sardegna”. Verrà presentato il libro “A CANTAR D’AMORE”, di
    Vincenzo Soddu, un’antologia di racconti brevi e poesie. Vincenzo Soddu, autore
    ormai noto per aver scritto diversi libri di successo, è nato a Cagliari nel 1962.
    Laureato in Lettere, nel 1987 ha iniziato a lavorare nel mondo della scuola.
    Contemporaneamente si è dedicato a ciò che ama di più: scrivere, spaziando dai
    brevi saggi storici ai racconti della memoria. Nel 2013 ha esordito nella narrativa con
    “La neve a Gaza”. Una storia palestinese (Editore Caracò), romanzo incentrato sui
    difficili temi della guerra e dell’integrazione, che lo ha portato a lavorare a stretto
    contatto con le associazioni di volontariato. Un libro di stretta attualità se pensiamo,
    con grande ansia, alla terrificante tragedia della guerra in corso che interessa Gaza e
    le popolazioni che vi risiedono. Un conflitto che come sempre pagano le persone più
    deboli e soprattutto i bambini. Ci ritorna in mente un discorso premonitore di un
    grande Presidente della Repubblica. Sandro Pertini nel 1983: “Israele occupa
    territori altrui, i palestinesi hanno diritto a una terra, due Stati unica soluzione o non
    ci sarà mai pace” – Nel 2015 ha pubblicato “Un’isola da bere”. Percorsi letterari nella
    Sardegna del vino, dei liquori, del caffé (Editore Cuec), sesto numero della rivista
    “Mieleamaro”, un’avventura letteraria accompagnata dal profumo del vino. Nel
    2017 è uscito “Siria”. Lezioni e parole (Miraggi Edizioni), scritto insieme ai suoi
    alunni dell’Istituto superiore Giua di Cagliari Nel 2018 ha pubblicato” Invisibili”
    (Arkadia Editore), romanzo sui valori più profondi che ispirano il mestiere
    dell’insegnante, e nel 2020 il romanzo “Oltre il mandorleto” (Arkadia Editore), in cui
    l’autore racconta il difficile “mestiere” di essere giovani in una periferia cittadina
    degli anni Settanta, dove l’unica legge è quella della sopravvivenza. Attualmente lo
    scrittore vive e lavora nella sua città natale.
    Abbiamo incontrato Vincenzo Soddu, alcuni giorni prima della presentazione del
    libro “A CANTAR D’AMORE” nella cittadina di Arbus.

    Foto che ritrae Vincenzo Soddu, autore del libro “A cantar d’amore”


    Com’è nata l’idea della raccolta “A Cantar D’Amore?

    L’idea è nata ad una cena fra amici e la sfida era riuscire a raccontare questo
    sentimento declinato in maniere differenti da quelle che sono le maniere tradizionali con cui si coniuga l’amore. Quindi ci siamo messi un po’ d’impegno tutti.
    Inizialmente eravamo quattro amici e poi abbiamo coinvolto più autori possibili,
    partendo dalla piattaforma che comprendeva tutti gli autori sardi. Ci siamo
    incontrati in occasione di una recente manifestazione e quelli che hanno voluto si
    sono offerti per partecipare a questo progetto.


    Quante persone complessivamente hanno scritto per l’antologia “A Cantar
    d’Amore?

    Hanno partecipato 17 autori e la maggior parte sono donne. Gli autori di racconti
    brevi sono 14 e poi siano riusciti a coinvolgere 3 poeti, con l’idea che nella
    letteratura l’amore non ha confini. La scrittrice Rossana Copez ci ha aiutato a
    portare avanti il progetto. Io facevo il coordinatore ma Rossana faceva un po’ la
    madrina.


    Quali sono i contenuti prevalenti della raccolta?

    I contenuti sono multiformi. Si va dall’amore per una figlia ad un racconto d’amore
    dimenticato proiettato nel passato; all’amore per sé stessi, di un gigolò; oppure
    all’amore per se stessi di una donna lacerata dalle sofferenze della vita; un amore
    casuale durante un viaggio; l’amore coniugale; l’amore per un padre o la madre; un
    amore spiato; l’amore per un animale…Forse siamo riusciti in qualche modo a
    raggiungere l’obiettivo del progetto che era quello di riuscire a cantare l’amore in
    maniera differente.


    Perché la presentazione del libro ad Arbus e nel Museo “Antonio Corda”?

    Ha fatto da tramite il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di
    Gonnosfanadiga-Arbus, Sebastian Ruggiero che ci teneva tanto affinché l’evento si
    tenesse ad Arbus in una struttura museale, che sicuramente ben si presta per
    l’appuntamento letterario. Noi abbiamo fatto altre presentazioni a Cagliari ma
    siamo ben felici di essere presenti anche ad Arbus. Credo che il dirigente coinvolgerà
    anche parte delle scuole di cui è il responsabile.
    Da quanti anni sta scrivendo e quando è nata questa passione?
    Io scrivo da sempre ma pubblico da una quindicina d’anni: raccolte, saggi, poi son
    passato ai brevi racconti… e continuo a scrivere tutt’oggi. È una passione che mi
    porto anche dentro la scuola dove insegno. Alla fine diventa anche un mestiere,
    però la passione non deve mancare; l’ispirazione ha bisogno di essere curata e
    sviluppare un tema spesso è faticoso.


    Fra i libri che ha scritto ce n’è qualcuno a cui è particolarmente affezionato?

    Sono sempre molto legato al libro “La neve a Gaza” perché ha avuto una bella
    accoglienza di pubblico e di critica. Poi perché io ho avuto anche una frequentazione
    con l’associazione Palestina ed ho stabilito una bella amicizia con tanta gente. È il
    libro del cuore, anche se è un romanzo breve. Credo che un giorno lo riprenderò in
    mano e ne farò un libro più ampio. È un libro che mi accompagna sempre per il tema
    trattato.

    Le letture raccolte nel libro “A cantar d’Amore”, che presenteremo ad Arbus,
    verranno fatte da Dario Cosseddu.

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