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    Decimomannu, da venerdì inizia la festa di Santa Greca: ecco l’antica storia di questa festività

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    La sagra di Santa Greca, celebrata a Decimomannu, affonda le sue radici nel XIII secolo e rende omaggio alla  giovane martire cristiana. Secondo la tradizione, Greca visse tra il lll e IV secolo e subì torture terribili, come la  flagellazione e l’infissione di chiodi nella testa, per essersi rifiutata di rinunciare alla fede. Alla fine, fu decapitata nel 304 durante le persecuzioni di Diocleziano contro i cristiani. Il culto di Santa Greca è attestato almeno dal  XIV secolo, come risulta da vari documenti storici, in particolare quelli legati al convento delle monache presso la chiesa a lei dedicata. Ogni anno, il 30 Aprile e il venerdì che precede l’ultima domenica di settembre, a Decimomannu si celebra la vestizione del simulacro di Santa Greca: la sua statua viene adornata con un abito prezioso ricamato in fili d’oro, la corona, in una  mano la palma del  martirio e il giglio simbolo di purezza nell’altra mano il Vangelo. La vestizione è una tradizione antica, intrisa di fede e amore, a cui segue il suggestivo momento de “S’Incontru”, il commovente rito dell’incontro tra il simulacro e la reliquia con tre inchini reciproci. I due cocchi vengono affiancati tra gli spari e il suono delle campane per sancire il vero inizio della festa con l’arrivo della reliquia nel luogo del suo rinvenimento. La processione domenicale di Santa Greca, con il suo passo lento e solenne, attraversa le strade di  Decimomannu, accompagnando il simulacro della Santa. Le vie del paese, addobbate per l’occasione, sono animate dalle melodie tradizionali dei suonatori di launeddas, che si  uniscono al coro dei “Goccius”, canti  devozionali intonati dai  fedeli in onore della martire. A rendere omaggio alla Santa nel suo percorso sono presenti gruppi folk provenienti da diversi paesi della Sardegna, le autorità civili, religiose e militari, e le due confraternite: quella di Santa Greca, che trasporta il simulacro sul cocchio processionale, e quella del Santissimo Sacramento che porta in processione la reliquia. Il lunedì successivo alla festa principale, Decimomannu si riempie nuovamente di colori e devozione per la processione dedicata alla Santa. Il corteo si snoda per le vie del  paese, seguito da una lunga schiera di fedeli, gruppi in abiti tradizionali, e rappresentanze delle confraternite. I partecipanti, intonando preghiere e canti devozionali, attraversano strade addobbate per l’occasione, creando un’atmosfera solenne ma anche familiare. Al termine della sagra, arriva il momento più toccante e simbolico: la separazione tra la statua di Santa Greca e le sue reliquie, portate dalle rispettive confraternite di Santa Greca e del Santissimo Sacramento. Questo evento, chiamato anche “Da Dispiria” è segnato da un rituale particolarmente emozionante: i due cocchi, uno che trasporta il simulacro della Santa e l’altro le reliquie, si inchinano ripetutamente 3 volte, un gesto solenne che rappresenta l’addio temporaneo tra la reliquia e il simulacro. Durante questo momento speciale, i fuochi d’artificio, pur essendo solo sonori, scandiscono l’atmosfera con il loro fragore festoso. Tra abbracci e sorrisi, i partecipanti si salutano con la promessa di ritrovarsi l’anno successivo, pronti a rinnovare la loro devozione a Santa Greca e a rivivere insieme le emozioni provate.

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