L’assunzione di cannabidiolo, altro nome per il CBD, uno dei più famosi principi attivi della cannabis, è aumentata notevolmente negli ultimi dieci anni.
I prodotti che lo vedono protagonista sono diversi e vanno dall’olio di CBD, che vede il metabolita diluito in un olio vettore, a sua volta ricco di benefici, finalizzato a ottimizzarne l’assimilazione da parte dell’organismo, fino alle cime (se ti interessa provarli, puoi acquistare cannabis legale su questo sito).
Privo di effetti psicoattivi a differenza del suo celebre “cugino” THC, viene impiegato come rimedio naturale contro livelli blandi di ansia e nei casi in cui si ha la necessità di ridurre i tempi di addormentamento.
Da non dimenticare sono pure i suoi effetti antinfiammatori, dovuti alla capacità di interagire con i recettori del sistema endocannabinoide, un complesso insieme di vie di comunicazione tra cellule scoperto in tempi relativamente recenti (parliamo degli anni ‘90).
Nonostante il CBD non provochi, a meno che non si parli di dosi fuori misura, effetti collaterali, dipendenza in primis, da sempre si dibatte sul suo rappresentare o meno una controindicazione alla guida.
Fino all’inizio di quest’anno, si poteva parlare di un quadro generale che non permetteva di avere in mano tanti dati scientifici. Le cose sono leggermente cambiate a seguito della pubblicazione, sulle pagine della rivista scientifica Addiction, di uno studio randomizzato che si è concentrato sulle funzioni visive e sulle prestazioni di guida dell’auto in soggetti che avevano assunto cannabidiolo (e, nel caso del gruppo di controllo, un placebo).
Cannabidiolo alla guida: i risultati dello studio dell’Università di Granada
Il team che si è occupato di questo studio, composto da scienziati attivi presso l’Università di Granada, ha reclutato un campione di 30 soggetti volontari.
Diciannove di questi erano consumatori assidui di cannabis e di prodotti ad alto contenuto di CBD. Sette, invece, avevano alle spalle una consuetudine nel consumo di cannabis con alti livelli di THC.
I restanti quattro, invece, erano fruitori abituali di prodotti a base di solo CBD.
In una prima fase del trial, i partecipanti sono stati invitati a prendere parte a tre sessioni finalizzate ad acquisire dati chiari sulle loro capacità alla guida, con un focus anche su quelle visive.
Successivamente, sono stati ulteriormente divisi – in maniera randomica – in gruppi. Al primo è stata somministrata una dose di CBD pari a 16 mg, al secondo una da 30 e ai membri del terzo, invece, un placebo.
Al follow up, gli studiosi non hanno rilevato differenze significative nei soggetti che avevano assunto CBD e in quelli che, invece, erano stati inclusi nel gruppo di controllo con la somministrazione di placebo.
I risultati non si sono rivelati differenti in tutte le situazioni monitorate per quanto riguarda la guida, ossia l’autostrada, il contesto cittadino e la strada di montagna.
Per amor di precisione è il caso di ricordare che, nel gruppo che aveva assunto la dose più alta di cannabidiolo, è stato possibile notare una velocità alla guida media ridotta rispetto ai parametri ottenuti osservando gli altri gruppi.
La medesima assenza di differenze significative tra i gruppi è stata riscontrata anche in merito alle capacità visive.
I risultati di questo studio rappresentano una conferma di quanto ottenuto, negli anni scorsi, grazie ad altre ricerche.
Commentando il proprio lavoro, i ricercatori spagnoli, guidati dalla docente Sonia Ortiz Peregrina, hanno sottolineato come il CBD vaporizzato potrebbe rappresentare una sostanza sicura da assumere prima di mettersi alla guida, sottolineando comunque la necessità di ulteriori studi per analizzare gli effetti di dosaggi maggiori.
Concludiamo rammentando che, in ogni caso, in Italia è comunque legalmente rischioso mettersi alla guida dopo aver assunto CBD, dato che i prodotti legali che lo contengono hanno anche una percentuale, seppur molto bassa, di THC.
Quest’ultima, viene rilevata dagli strumenti che le Forze dell’Ordine utilizzano per intercettare gli automobilisti che hanno assunto stupefacenti.