Il Cagliari si ferma, di nuovo, e stavolta sul più bello. Sarebbe bastato un successo ieri contro l’Udinese per archiviare definitivamente la pratica salvezza, ma i friulani, soprattutto nella ripresa, si sono dimostrati più dinamici e, senza dubbio, più cinici, capitalizzando gli errori della difesa rossoblù.
Dopo il vantaggio dell’Udinese firmato da Zarraga, nato da una disattenzione difensiva, il Cagliari ha reagito prontamente: Zortea ha finalizzato una bella verticalizzazione di Makoumbou, riportando il match in equilibrio. Ma il colpo di coda necessario per blindare l’obiettivo stagionale non è arrivato. Anzi, nella ripresa sono stati gli ospiti a fare la partita, pressando costantemente e venendo premiati con il gol di Kristensen sugli sviluppi di un calcio d’angolo. I rossoblù, invece, si sono spenti alla distanza, come accaduto in più di un’occasione in questa annata calcistica.
Inoltre il Cagliari, ancora una volta, non ha sfruttato il fattore casa (nove sconfitte in diciotto partite). Se contro la Fiorentina ci si poteva appellare alla forza dell’avversario, ieri il confronto era con una squadra in crisi – appena due punti nelle precedenti sette giornate – eppure non si è riusciti a batterla. Diversi interpreti hanno offerto una prestazione insufficiente: si salvano solo gli autori del gol e dell’assist, Zortea e Makoumbou, oltre a Zappa, il meno peggio di una difesa apparsa in grande difficoltà. Il mister rossoblù non è riuscito a incidere nemmeno con i cambi, anche se Gaetano e Felici sono entrati con la giusta determinazione, pur senza riuscire a scuotere i compagni.
Nonostante la sconfitta, i rossoblù, in attesa di Empoli-Lazio, mantengono un buon margine di sette punti sulla zona retrocessione, un vantaggio che permette di dormire sonni relativamente tranquilli.
Quello che preoccupa, semmai, è il progetto: il Cagliari non ha fatto passi significativi sul piano del gioco durante la stagione e ha vissuto troppi alti e bassi, anche all’interno delle stesse partite. In questo caso, non è riuscito a dare continuità alla preziosa vittoria ottenuta a Verona.
Ora testa al prossimo turno: il 10 maggio (ore 15), in casa del Como, potrebbe partire la festa. Senza però dimenticare ciò che, in casa rossoblù, ancora non funziona.