Con giornate intense di incontri e riflessioni, si è concluso a Cagliari, presso il Centro d’Arte Il Ghetto, il ciclo di appuntamenti divulgativi del Sardinia Archeo Festival, evento clou promosso dall’associazione culturale Itzokor ODV. Un’iniziativa che ha saputo intrecciare saperi e discipline diverse – dall’archeologia alla musica, dalla storia all’antropologia – portando al pubblico uno sguardo ampio e contemporaneo sul concetto di “meraviglia”, tema guida dell’edizione.
A dare il via all’ultima giornata è stato lo storico e divulgatore Alessandro Vanoli, con un intervento sul Mediterraneo come crocevia di sogni e narrazioni collettive. A seguire, contributi su temi di grande attualità e valore etico, come il traffico illecito di reperti, il patrimonio coloniale e l’archeologia del presente, con voci autorevoli come Roberta Mazza, Beatrice Falcucci, Valentina Porcheddu, Francesca Anichini e Giuliano De Felice.
Nel pomeriggio, spazio a nuove prospettive con relazioni che hanno spaziato dal racconto dei paesaggi naturali e culturali al ruolo della biodiversità nell’arte, dalla storia del libro alle lezioni dell’Illuminismo, grazie ai contributi di Enrico Giannichedda, Ambra Zambernardi, Marco Sarigu, Federica Formiga e Vincenzo Ferrone.
La giornata si è chiusa sulle note della musica con due progetti d’autore curati da Gerardo Ferrara: “Arghavan: porpora” di Mehdi Limoochi e “Lettere e Messaggi” di Irma Toudjian, che hanno aggiunto una dimensione emotiva e poetica al programma.
Conclusa la tappa cagliaritana, il Sardinia Archeo Festival proseguirà nei prossimi mesi in diversi Comuni della Sardegna, con nuovi appuntamenti pensati per far dialogare archeologia, cultura, natura e comunità locali. Un festival che continua a rinnovarsi, portando la conoscenza fuori dalle aule e dai musei, là dove può davvero incontrare le persone.