All’indomani delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale del Medio Campidano, arriva una riflessione lucida e accorata sullo stato della politica locale e sul ruolo delle istituzioni intermedie. In una lettera aperta indirizzata ai cittadini, ai colleghi sindaci, alle istituzioni e alla stampa, un amministratore del territorio richiama l’attenzione sulla necessità di maggiore trasparenza, coerenza e partecipazione democratica, denunciando il vuoto creato dalla riforma delle Province e la crescente distanza tra politica e comunità locali.
Ve la riportiamo nel suo testo integrale.
In questi giorni, all’indomani delle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale del Medio Campidano, si moltiplicano le voci critiche: si parla di mancata trasparenza, di scarso coinvolgimento dei consigli comunali, di una rappresentanza di genere assente o solo di facciata, di candidati “travasi” da un’area politica all’altra senza coerenza. Leggo, ascolto, osservo. Ma mi permetto di dire con franchezza: ora è tardi per indignarsi.
Quando ancora si discutevano nomi e liste, proposi con convinzione di non presentare alcuna candidatura, come forma di protesta forte ma simbolica contro l’assenza di una riforma seria della Legge Delrio. Una legge che ha svuotato le Province, che ha tolto ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti, trasformando questi enti in contenitori svuotati di funzioni, risorse e legittimità democratica.
Era il momento per dare un segnale. Non lo si è voluto fare.
Mi chiedo — e lo chiedo pubblicamente —: quali iniziative concrete sono arrivate dai parlamentari sardi per modificare o superare questa legge? Quante interrogazioni, proposte, prese di posizione? La verità è che su questa questione regna un silenzio colpevole. Eppure, i cittadini parlano, si lamentano, si sentono sempre più lontani dalla politica. E hanno ragione. Perché vedono una politica che non li rappresenta più, che non ascolta, che si muove su logiche autoreferenziali, dove i problemi reali sembrano sempre l’ultima delle priorità.
Parlo da sindaco. Ogni giorno, in silenzio, affrontiamo questioni urgenti: servizi essenziali, scuole, viabilità, emergenze sociali. Le affrontiamo con risorse limitate e con la crescente sfiducia dei cittadini verso le istituzioni. Ma le affrontiamo. E sappiamo bene quanto conti poter contare su enti intermedi come le Province, se fossero realmente messe in condizione di lavorare.
Ora ci troviamo con una Provincia affidata a un presidente che, senza una maggioranza solida e coesa, dovrà comunque gestire un territorio vasto e complesso. Come potrà farlo? Con quale visione, con quale forza politica, con quale supporto reale?
Questa lettera non vuole essere una polemica, ma un grido d’allarme e un invito alla riflessione. Serve una nuova fase: fatta di coerenza, responsabilità, coraggio istituzionale. Serve una politica che torni ad essere “arte nobile”, come dicevano i grandi maestri del pensiero civile. Oggi, purtroppo, sembra diventata troppo spesso l’arte dei furbi.
Non possiamo più permettercelo. Dobbiamo pretendere – tutti – più trasparenza, più democrazia, più rispetto per i territori e per chi li amministra ogni giorno con passione e fatica.
Il Medio Campidano, la Sardegna e i cittadini meritano molto di più.
Con rispetto e senso civico,
Giorgio Zucca, Sindaco di Sardara






