Il Cagliari perde ancora: stavolta è il Sassuolo a violare la Domus col punteggio di 1-2. I rossoblù sembrano essersi fermati a Lecce. Da quella promettente serata, caratterizzata dalla gioia collettiva per la doppietta di Belotti, la squadra si è smarrita. Come se l’infortunio del Gallo contro l’Inter avesse spezzato l’incantesimo.
Numeri preoccupanti
Dalla sconfitta casalinga contro i nerazzurri in poi, sono cinque le gare senza vittorie: tre sconfitte di fila alla Domus, con sei gol subiti e uno solo messo a segno. Due pareggi, a Udine e Verona, accompagnati da prestazioni tutt’altro che esaltanti.
Una caduta libera che, ai sette punti conquistati nelle prime quattro giornate (che valevano il settimo posto), ne aggiunge solo due nelle ultime cinque uscite, con conseguente discesa in quattordicesima posizione. I numeri sono impietosi e nonostante la classifica reciti ancora +5 sulla terzultima posizione sono scattati i primi campanelli d’allarme, accompagnati da tanti interrogativi: sul modulo, sull’atteggiamento in campo, sulle prestazioni dei singoli.
Identità cercasi
Rivoluzionata contro il Verona, la squadra schierata contro il Sassuolo ha subito ulteriori modifiche. Sono tornati in campo dal 1′ Adopo ed Esposito. L’assenza di Mina, recuperato ma non al meglio, è stata accompagnata dalla seconda panchina consecutiva di Luperto, una scelta tecnica che conferma l’intenzione di Pisacane di trovare nuovi equilibri nel reparto arretrato. Un reparto ieri sera fin troppo folto, se pensiamo che in fase difensiva, contro una diretta concorrente per la salvezza, i rossoblù hanno giocato con una linea a cinque.
Eppure, la partita contro il Sassuolo era da vincere: per i punti in classifica, per le squadre da scavalcare, per la fiducia da ritrovare. Niente di tutto questo.
Uno-due Sassuolo
Che non sarebbe stata una grande serata lo si capisce già dal primo tempo, quando una gara che il Cagliari avrebbe dovuto aggredire viaggia invece sui binari dell’equilibrio. Viene annullato un gol a Esposito per netto fuorigioco, poi arrivano le solite occasioni concesse agli avversari – stavolta a Thorstvedt e Volpato – e il solito Caprile a metterci una pezza.
Ma anche l’estremo difensore rossoblù non può sempre salvare la baracca. Il gol subito su calcio piazzato (annoso problema del Cagliari) realizzato da Laurienté ne è la conferma. La punizione è calciata bene, la sfera supera la barriera e scende improvvisamente. Ci si chiede se il portiere avrebbe potuto intervenire, ma sarebbe ingeneroso puntargli il dito contro, visto che quasi sempre offre prestazioni di alto livello.
Dieci minuti più tardi, dopo la traversa colpita da Zappa e un colpo di testa di Borrelli di poco a lato, Pinamonti fa il bello e il cattivo tempo contro la difesa rossoblù e sigla il secondo gol.
Cambio di pelle tardivo
La mossa dell’inserimento di Felici e Gaetano è forse tardiva: contro un Sassuolo non trascendentale, si poteva giocare a viso aperto fin dall’inizio. Pavoletti non incide (e difficilmente potrà farlo in futuro), Luvumbo gioca solo pochi minuti. Kilicsoy è un oggetto misterioso. Il gol di Esposito dà la sensazione di poter riaprire il match, ma le difficoltà del Cagliari sono evidenti: dopo la rete dell’1-2, la squadra di Pisacane non crea altre occasioni, mentre il Sassuolo colpisce un palo con Volpato.
Arrivare al 2-2, come accaduto a Verona, avrebbe sì significato portare un punto a casa, ma anche far finta di non vedere i problemi che attanagliano la compagine rossoblù. Le due sfide imminenti contro Lazio e Como saranno banchi di prova cruciali per capire il futuro del Cagliari. Appuntamento lunedì alle 20.45 all’Olimpico, contro i biancocelesti di Sarri.






