Ennesimo passo falso per un Cagliari in evidente difficoltà, che esce sconfitto per 2-0 dall’Olimpico contro la Lazio. È inutile negarlo: due punti nelle ultime sei giornate sono un bottino troppo magro per una squadra che, dopo un avvio promettente, si pensava potesse puntare a un campionato tranquillo. Invece, il Cagliari di Fabio Pisacane sembra aver smarrito la convinzione e la compattezza che avevano caratterizzato le prime quattro giornate. Ora la fase difensiva appare fragile, mentre quella offensiva è sterile.
Si torna così alla dura realtà, a quello che è ormai ordinario da anni in casa Cagliari: un campionato di bassa classifica, come sempre tutt’altro che semplice da gestire. Inoltre, qualcosa laggiù si muove: gli avvicendamenti sulle panchine di Genoa e Fiorentina daranno molto probabilmente la scossa alle due compagini, Lecce (ora a quota 9 come il Cagliari) e Pisa (2-2 a Torino) hanno fatto punti e per i sardi sarà ancora più difficile mantenere quello che ora è un esiguo vantaggio sulle squadre che lottano per non retrocedere.
A Roma un’altra sconfitta
Contro la Lazio, i rossoblù hanno approcciato bene la partita: ordinati, attenti e persino propositivi in avanti con Folorunsho. Ma, come già accaduto nelle ultime settimane, a un certo punto la squadra è andata in difficoltà. Nella seconda parte del primo tempo i padroni di casa hanno preso il controllo del match e, pur sprecando diverse occasioni, a differenza degli ospiti hanno dato la sensazione di poter colpire in ogni momento.
Dopo una fase di sostanziale equilibrio in avvio di ripresa, il gol di Isaksen, arrivato con un’azione personale e favorito da una difesa troppo passiva, è stato lo spartiacque del match. Da lì in poi il Cagliari ha provato a reagire più con orgoglio che con idee, sfiorando il pareggio solo con Pavoletti prima del colpo del definitivo 2-0 di Zaccagni.
Cagliari in apnea
Pisacane ci prova, mescola le carte, toglie e reinserisce anche alcune pedine fondamentali dello scacchiere rossoblù. Nella gara con la Lazio si è addirittura presentato con un doppio playmaker, visto che Gaetano spesso giostrava all’altezza di Prati. Ma il problema probabilmente è più mentale che tattico: la squadra non riesce a reagire ai momenti di difficoltà e, come spesso accade quando tutto gira per il verso sbagliato, paga a caro prezzo ogni errore individuale.
Al momento non risulta che Pisacane sia a rischio, ma da parte del tecnico ci si aspetta un gran lavoro sia sulla testa dei giocatori sia sul piano del gioco, perché il campionato non concede tregua e già sabato (ore 15) propone una difficilissima trasferta in casa del Como di Fabregas, ora settimo con 17 punti. Servirà una scossa immediata: se non arriverà presto un risultato positivo, l’ulteriore aggravamento di una crisi già profonda è dietro l’angolo.






