Un punto in agrodolce. Che muove (di poco) la classifica e consente al Cagliari di non far scappare il Verona, di allungare sull’Empoli sconfitto dall’Inter a San Siro e di mantenere inalterato il vantaggio sulle inseguitrici come Frosinone (1-1 a Genova) e Sassuolo (1-1 casalingo contro l’Udinese), al contempo non perdendo terreno da Lecce e Udinese che hanno ottenuto un punto in questa giornata.
Cagliari-Verona ci lascia la solita immagine della squadra di Claudio Ranieri in questo campionato: undici uomini che spesso partono col freno a mano tirato e hanno bisogno di una “sveglia” per dare il meglio di sé. Così è stato anche contro gli Scaligeri, nel momento in cui si è reso necessario un deciso cambio di rotta dopo che alla mezz’ora Bonazzoli ha messo ha segno lo splendido gol del vantaggio gialloblù. La scossa è arrivata tra il primo e il secondo tempo, anche se il Cagliari in avvio di ripresa ha comunque subito un grosso spavento (gol di Lazovic) che solo il VAR è riuscito a cancellare. Dopo una prima frazione in cui il solo Shomurodov si era affacciato nell’area avversaria, il Cagliari è stato di fatto costretto ad assumere un diverso atteggiamento per ottenere quel punto che mantiene viva la speranza e permette di coltivare i sogni. Lo “schiaffo” di Sulemana da fuori area sotto la Curva Nord sembra contenere non solo tutta la voglia del calciatore di riconquistare un posto da titolare, ma anche tutta la carica possibile per la squadra e l’ambiente. È stato un pareggio sofferto, tutto sommato giusto, figlio di una partita “sporca” in cui è sempre difficile fare bottino pieno. Anche perché, a pareggio raggiunto, è stato fondamentale mantenere un certo equilibrio tra la ricerca dei tre punti e il rischio di prestare troppo il fianco alle iniziative dell’avversario. Per dirla con Ranieri: “Se non riesco a vincere, meglio non perdere”.
Quando mancano ormai solo otto giornate al termine del campionato, si va sempre più insistentemente ad analizzare il percorso delle diverse contendenti nella lotta per non retrocedere. E non si può che constatare che quello del Cagliari è un calendario difficile. La “banda Ranieri” andrà due volte a San Siro a giocarsela contro le prime due della classe (Inter alla 32ᵃ e Milan alla 36ᵃ) e se la vedrà alla Unipol Domus contro avversari di assoluto livello come Atalanta (31ᵃ), Juventus (33ᵃ) e Fiorentina (38ᵃ), in piena corsa sulle strade che portano all’Europa. Per non parlare degli scontri diretti contro Lecce (alla Domus alla 35ᵃ) e Sassuolo (a Reggio Emilia alla 37ᵃ) da vincere quasi obbligatoriamente. Sulla carta la partita più semplice da affrontare dal punto di vista mentale potrebbe essere quella contro il Genoa a Marassi, in calendario alla 34ᵃ giornata, visto che i Grifoni sono praticamente salvi e sono distanti dalle squadre che li precedono in graduatoria. Ma non si può certo fare affidamento (sperare sì, magari per un calo fisiologico) sul fatto che la squadra di Gilardino faccia sconti.
Di sicuro non farà sconti l’Atalanta, di scena alla Domus domenica alle 18, che spera addirittura di qualificarsi alla prossima Champions League. Appuntamento dunque nuovamente tra le mura amiche, sperando che i rossoblù scendano in campo fin dal primo minuto col coltello tra i denti, a caccia di quei punti utili alla permanenza sul grande palcoscenico chiamato Serie A.
Luca Pes