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    Arbus, importante evento dedicato al bullismo

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    Un importante evento si è svolto ad Arbus, nell’aula magna dell’IIS “A. Volta” il 7 febbraio u.s.. I lavori sono stati coordinati dalla Presidente dell’Associazione di Volontariato “Angeli nel Cuore” Adele Frau, che è stata anche l’organizzatrice della manifestazione con la collaborazione dell’IIS “A. Volta”, il Comune di Arbus e la Web TV Sky of Angels. Fra i relatori l’Avvocato Gino Emanuele Melis, esperto di Bullismo e Cyberbullismo; Corrado Sorrentino, Nuotatore e Presidente di “Amelia Sorrentino” OdV; il capitano Francesco Capula, comandante della Compagnia Carabinieri di Villacidro; Natascia Curreli, vittima di bullismo e cyberbullismo. La manifestazione è stata introdotta dalla docente Maria Caterina Putzu. Toniella AnnaRaccis, assessore alle politiche sociali, ha ringraziato l’associazione “Angeli nel cuore” per l’organizzazione dell’incontro,  gli studenti  e tutto il personale scolastico dell’Istituto che ha ospitato la manifestazione. “Questa – ha sostenuto l’Assessore Raccis  rivolgendosi ai ragazzi – è una giornata dedicata a voi  ma anche agli adulti,  perché il fenomeno del bullismo è un grave problema e vanno trovate soluzioni. In presenza di fatti di bullismo non dovete avere paura di chiedere aiuto ai genitori, agli insegnanti, ai compagni, alle associazioni preposte alla tutela dei minori. Non consentite a nessuno di ledere la vostra dignità. Con l’avvento dei social il bullismo ha fatto un salto di qualità in negativo ed è diventato più aggressivo, perché ci raggiunge anche nelle nostre case.”

     Particolarmente coinvolgente l’intervento del primo relatore, Corrado Sorrentino, 48 anni, pluricampione di nuoto e allenatore che recentemente ha compiuto una grande impresa percorrendo a nuoto l’intero giro della Sardegna con nel cuore e nella mente la figlia Amelia scomparsa prematuramente a soli 7 anni. Sorrentino partecipa molto spesso a dibattiti nelle scuole raccontando la sua storia di vita e portando l’esempio di come ci si deve comportare nei rapporti interpersonali. Nell’aula magna del Turistico dell’IIS Volta, ad Arbus, è riuscito a catturare con il suo intervento l’attenzione degli studenti e degli insegnanti presenti. “Ogni volta che vado in una scuola – ha affermato Sorrentino rivolto agli studenti – alla fine sono io che ho imparato qualcosa da voi e per questo vi ringrazio dell’invito che ho accolto con molto piacere.” “Il mio impegno è finalizzato a raccogliere fondi per un’organizzazione di volontariato che collabora con gli ospedali. Compro i macchinari per curare i bambini.” Sorrentino per interloquire con gli studenti si è servito di alcune slide ed ha evidenziato le contraddizioni presenti nel mondo attuale. “Lo spreco, alimentare, compresa l’acqua, è una delle cose più negative, perché mentre una parte del mondo spreca, l’altra parte muore di fame e di sete.  A titolo di esempio, vengono uccisi tanti animali per produrre pellicce e carne da mangiare e spesso la carne in eccesso viene buttata. Credo che tutto ciò sia sbagliato. Io sono vegetariano e ho un profondo rispetto per la vita. Insomma in una parte del mondo la ricchezza spopola…dall’altra parte spopola la povertà…noi siamo nel mezzo, ma siamo la maggioranza e possiamo cambiare le cose.” “Ci sono tante persone, ricchissime, ha continuato Sorrentino – che rappresenrtao un emblema del successo. Altre persone che si sono distinte per i loro meriti sono grandissime, ma non sono ricche e non vengono viste come persone di successo. Spesso viviamo una vita fatta di cose inutili e quando sbagliamo troviamo sempre una giustificazione ai nostri errori. Se qualche volta meniamo senza motivo un compagno di classe o un ragazzo a caso, sicuramente non c’è una giustificazione, eppure cerchiamo sempre di giustificarci e purtroppo talvolta anche con l’appoggio dei genitori. La violenza genera violenza. Quando un gruppo di ragazzi se la prende con un singolo ragazzo, magari ritenuto debole e insieme generano atti violenti nei suoi confronti sicuramente non dimostrano coraggio ma solo viltà.” “Quando cominciate azioni di questo tipo – ha concluso Sorrentino – tornate indietro il più presto possibile perché sicuramente state compiendo un’azione orribile.” “Nella vita le cose importanti non sono le medaglie conquistate ma sono gli aiuti che noi possiamo dare agli altri quando sono in difficoltà e per questo ci ricorderanno. In questo senso noi, ma soprattutto voi che rappresentate il futuro, possiamo cambiare il mondo in meglio”

    L’avvocato Gino Emanuele Melis, esperto di bullismo e syberbullismo ha affrontato il tema anche dal punto di vista normativo. “Da anni porto avanti un progetto nelle scuole sul bullismo e syberbullismo – ha sostenuto Melis – coinvolgendo ragazzi e ragazze che sono stati vittime di bullismo e che vengono con me nelle scuole perché la loro testimonianza diretta è fondamentale. Certamente fa male ricevere uno schiaffo, ma ricevere ripetute offese per anni, ve lo dico anche come avvocato, oltre che come maestro di karate, fa ancora più male e certe cicatrici possono rimanere anche per sempre.” Come avvocato difendo sia i bulli e che le vittime e vi posso assicurare che i dispiaceri a cui si va incontro riguardano sia i ragazzi che i loro familiari e talvolta anche gli avvocati ne risentono.” “Questo cancro della società è presente non solo nelle scuole ma anche negli ambienti sportivi ed è un fenomeno molto diffuso – ha proseguito Melis.  L’avvocato ha raccontato un episodio di un ragazzo bullizzato in palestra che poi grazie all’impegno sportivo è diventato un amico del bullo. “Il bullo leader” altro non è che un vigliacco, un coniglio che se la prende con le persone più deboli, ma lo sono ancora di più coloro che bullizzano all’ombra delle piattaforme social, i syber bulli.” Melis ha rimarcato con forza, rivolgendosi ai ragazzi, che gli episodi di bullismo sono reati penalmente perseguibili. Ha sottolineato la gravità del fenomeno “bullismo” sostenendo che il 33% dei ragazzi compresi fra gli 11 e i 18 anni hanno subito atti di bullismo, una percentuale altissima e preoccupante.  Melis ha invitato gli studenti a rispettare sempre tutti a prescindere dalle loro caratteristiche fisiche o psichiche.

    il capitano Francesco Capula, comandante della Compagnia Carabinieri di Villacidro ha detto che  I nostri percorsi di vita nascono sempre da qualcosa di personale. “Io faccio questo lavoro perché è  un lavoro in cui credo,  che ho desiderato tanto e che mi piace tanto fare. “Porto la divisa – ha continuato – ma senza la mia voglia sarebbe una semplice giacca se non credessi in ciò che faccio.” “Gestire un minore è sempre più delicato rispetto ad un adulto. Certi casi simili a quelli descritti dall’avvocato sono capitati anche a noi. Ogni intervento che noi facciamo, come carabinieri, come compagnia, come singoli, nasconde sempre una sconfitta non una vittoria. Il dover denunciare una persona non  una bella cosa da fare e magari da vedere poi sui giornali.  E’ invece sempre un momento di riflessione perché poi ci chiediamo se potevamo fare di più prima che quel fatto accadesse. Quando voi vi interfacciate con le nostre divise c’è sempre un po’ di timore, ci vivete in qualche modo come un qualcosa di negativo, mai positivo. Quando riusciamo a parlare con voi ragazzi è sempre una vittoria non è  mai una sconfitta. Quando si arriva in tribunale oppure quando interviene l’avvocato o arrivano i carabinieri per denunciare un fatto è sempre tardi e quindi bisognerebbe prevenire certi comportamenti. “Parlate con noi – ha concluso Capula – se avete riscontrato che qualcosa non va, non dovete avere timore.  Apritevi, abbiate fiducia anche in noi non viveteci sempre in maniera negativa. Noi nei limiti delle nostre possibilità, cerchiamo sempre di aiutarvi.”

    Molto apprezzato l’intervento di Natascia Curreli, 26 anni. Anche Natascia gira spesso nelle scuole per raccontare la sua esperienza di bullizzata e anche ad Arbus ha raccontato la sua esperienza. “Ho subito bullismo per quasi tutti gli anni della scuola media e delle superiori – ha detto. “Le offese erano riferite soprattutto al mio aspetto fisico. Già alle medie ero sovrappeso, ma per problemi collegati alla salute..  La gente mi offendeva senza sapere cosa c’era dietro il mio sovrappeso. Molte volte purtroppo si pensa al sovrappeso dovuto al mangiare tanto, cosa che non è quasi mai vera. Quindi ciò che chiedo è che prima di offendere bisogna cercare di capire cosa c’è dietro.” “Fino alle scuole medie – ha continuato – le offese si fermavano all’interno della scuola sessa. Con la frequenza delle superiori speravo che la cosa diventasse più leggera invece peggiorò notevolmente. Le offese non si limitavano più all’interno dell’istituto ma proseguivano in pullman durante il tragitto per rientrare nel mi paese ed anche dalla fermata del pullman a casa e dalla scuola alla stazione…Andare a scuola era diventata una tortura.” “Il bullismo mi ha portato a stati d’ansia ed attacchi di panico. Ogni mattina per me era un dramma, perché non volevo andare a scuola perché sapevo purtroppo cosa mi aspettava.” Inizialmente non ho mai parlato dei miei problemi con nessuno, mi sono sempre tenuta tutto dentro e nei confronti degli amici e dei miei genitori  mi mostravo sempre tranquilla e sorridente ma poi una volta arrivata a casa crollavo. Un giorno però mi capitò un episodio che mi costrinse a parlarne con i miei genitori. Mi sono aperta e ho raccontato tutto. Mi sono tolta un grande peso.” “Uno dei consigli che mi sento di dare a voi ragazzi è quello di trovare qualcuno con cui parlare dei nostri problemi perché parlare ci aiuta a liberarci del peso che magari ci portiamo dentro da tanto tempo. Chi è vittima di bullismo si sente un peso per tutti e ciò aggrava il problema, ma in realtà non pesiamo su nessuno. Gli amici veri si trovano nei momenti difficili. Godetevi la vita. Il tempo ci sembra tanto, ma dopo uno schiocco di dita è già finito. Siate felici e se avete qualche volta voglia di piangere fattelo perché è utile e ci purifica. Ciò vale per le donne come per gli uomini. Un uomo che piange e dimostra la propria fragilità non vale meno di un uomo che non piange. Voi giovani dovete fare in modo che certi pregiudizi non esistano più. Non arrendetevi mai. Io sono stata seguita anche da uno psicologo ma non mi sono mai arresa e oggi sono qui per darvi la mia testimonianza e aiutare così chi è in difficoltà.”

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