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    Selargius, trovato il dna di un 70enne autore di un furto di armi e oggi rinchiuso in carcere

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    A Uta presso la locale casa circondariale, i carabinieri della Stazione di Selargius hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ad un 70enne di Mogorella, detenuto per altra causa presso quell’istituto penitenziario. La misura era stata emessa nella stessa giornata dall’Ufficio Gip del Tribunale di Cagliari. All’uomo sono contestati i delitti di rapina aggravata in concorso, lesioni personali in concorso e porto illegali di armi da sparo in concorso, delitti commessi il 17 febbraio 2016 a Selargius in via Palestro n. 5, ai danni di un uomo del 1943, deceduto nel 2018, tale Mario Gessa. Quella notte ad agire furono quattro uomini i quali, dopo essersi introdotti nell’abitazione della vittima e averlo legato, picchiato e imbavagliato, si erano fatti consegnare le chiavi della cassaforte da dove avevano sottratto quattro fucili e una pistola regolarmente denunciati dalla vittima, nonché la piccola somma di €60, tanta violenza per un piccolo risultato. A seguito di sopralluogo e rilievi tecnico scientifici dei carabinieri erano stati allora rinvenuti sull’anta dell’armadio della camera da letto due frammenti di impronta riconducibili agli autori della rapina e, nei pressi dell’abitazione, lungo la via di fuga dei rapinatori, un guanto in lattice in uso ad uno dei malfattori che evidentemente lo aveva perso nella fuga, nonché una federa da cuscino utilizzata per trasportare la refurtiva. Gli accertamenti condotti dal RIS Carabinieri di Cagliari avevano subito permesso di estrapolare dal guanto in lattice e dalla federa del cuscino due impronte di DNA, riconducibili a due diversi soggetti ignoti, la cui comparazione con i profili genotipici presenti in banca dati nazionale del DNA, non aveva allora consentito di individuare nessuno. Ulteriori accertamenti scientifici erano stati eseguiti anche su due frammenti di impronta digitale trovati sulla scena del crimine, risultando compatibili con le impronte papillari di un fratello della persona oggi arrestata, oggi già deceduto. L’uomo sottoposto ad ulteriore misura restrittiva era stato arrestato nel 2022 per violenza sessuale su minorenni e indagato dalla Procura di Oristano. Impronte digitali e DNA dello stesso erano state fatte confluire all’interno della banca dati nazionale del DNA ed a questo punto il lavoro svolto dal RIS ha trovato pieno compimento, in quanto è emersa la piena corrispondenza con il profilo genetico prelevato dal guanto in lattice utilizzato per la rapina, facendo emergere una chiara prova di colpevolezza a carico del settantenne, con tanto di successiva emissione di ordinanza restrittiva richiesta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

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