Un dibattito aperto e talvolta molto acceso è in corso da qualche tempo a proposito della convenienza o meno ad acquistare un’auto elettrica, in vista del blocco della produzione delle auto a carburante tradizionale entro il 2035. Infatti il Parlamento Europeo ha dato il via libera definitivo all’accordo, raggiunto dal Consiglio Ue a novembre 2022, sullo stop alla produzione di auto inquinanti dal 2035. Il divieto di immatricolazione di veicoli a benzina e diesel è stato approvato con 340 voti favorevoli, 279 contrari e 21 astenuti. I pro e i contro sull’acquisto di un’auto elettrica si sprecano e i pareri sono spesso contrastanti ed estremizzati. Non mancano neppure le polemiche su dove ubicare le stazioni del servizio di ricarica, soprattutto in un periodo in cui le auto elettriche rappresentano solo una scarsissima percentuale delle auto circolanti. È il caso di una postazione di ricarica sistemata in un parcheggio prospiciente la chiesa principale del paese di Arbus. 13 posti auto in tutto che sono diventati 9 dopo che 4 posti sono stati destinati ai parcheggi delle auto elettriche. Auto elettriche che allo stato attuale sono come le mosche bianche, cioè non esistenti o quasi. Arbus è un paese dove parcheggiare non è sempre impresa facile e quindi l’aver occupato 4 parcheggi per un servizio che forse sarà utilizzato fra qualche anno, sempre che nel frattempo sul mercato non entri qualche nuovo combustibile che sancisca il fallimento delle auto elettriche, ha suscitato non poche perplessità fra la popolazione. Era proprio necessario ubicare la colonnina proprio in un punto dove maggiormente c’è la necessità di parcheggiare? Magari per recarsi in chiesa o comunque per far visita a qualche attività commerciale… Insomma forse non è stata una scelta fra le più felici e sarebbe costato poco sistemare la postazione in un punto un po’ meno centrale come già avviene in alcuni paesi del circondario.