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    LA JUVE VINCE 2-1, MA IL CAGLIARI C’È

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    «A testa alta». Queste poche parole, pubblicate intorno alle 22.20 sulle pagine social del Cagliari Calcio, testimoniano l’orgoglio con cui la squadra rossoblù si è battuta contro la Juventus all’Allianz Stadium. Un Cagliari che esce sconfitto ma non dominato. Una squadra che nel primo tempo ha dato del filo da torcere alla Vecchia Signora, si è fatta mettere sotto nella prima metà della ripresa e, dopo aver riaperto l’incontro, nel finale ha rischiato addirittura di pareggiarlo. Un Cagliari lontano parente, in positivo, di quello che si è fatto prendere a sberle da Inter, Bologna, Atalanta, Milan e Roma. Al di là del risultato, rimane negli occhi e nella mente una prestazione positiva, senza alcun timore reverenziale al cospetto di una Juventus che, pur non essendo più lo squadrone che ammazzava i campionati, è comunque prima in classifica in attesa dell’Inter che se la vedrà col Frosinone a San Siro.

    Ranieri ha confermato l’ormai collaudato 4-3-1-2, assetto tattico che sembra dare maggiore stabilità e protezione al reparto arretrato, consentendo allo stesso tempo di avere un’adeguata spinta offensiva garantita da un trequartista e due punte. Il posto sulla trequarti è stato occupato in questa occasione da Nicolas Viola, neo dottore in psicologia, premiato da Ranieri con la fascia da capitano. Per il resto nessuna sorpresa, con l’undici iniziale di fatto preannunciato alla vigilia e una squadra che, settimana dopo settimana, conferma di aver ormai preso forma sotto le sapienti mani del tecnico del Testaccio. Nel primo tempo i portieri rimangono inoperosi, ma il Cagliari si affaccia in avanti senza timore con Zappa, Viola e Dossena che scalda i motori con una conclusione di testa alta di poco. Dal canto suo, la Juventus fa registrare i tentativi velleitari di Chiesa, Kean e McKennie. Troppo poco, per due formazioni comunque vivaci che non sbloccano lo 0-0.

    Di ben altra levatura, dal punto di vista delle occasioni da gol, la ripresa, con Lapadula subito gettato nella mischia. La Juventus prende il controllo del gioco e va vicina al vantaggio in quattro occasioni, fino al gol di Bremer che si avventa sulla punizione di Kostic e firma l’1-0 con un colpo di testa. La Juventus non abbassa il ritmo e raddoppia con Rugani che su cross da calcio d’angolo prima tocca la sfera con il fianco (le immagini confermano che non c’è tocco di mano) e dopo che il pallone carambola sulla traversa, ribadisce in rete di petto. Il Cagliari di qualche settimana fa, quello che per dirla con Ranieri «non segnava neanche con le mani», si sarebbe molto probabilmente arreso e avrebbe subito ancora. Il carattere dei rossoblù ha invece permesso a Dossena di riaprire il match con uno splendido colpo di testa pochi minuti dopo il 2-0. E addirittura di sfiorare il pari con un altro colpo di testa dello stesso difensore centrale che colpisce il palo esterno con Szczesny che si avventa sulla sfera ma non la tocca solo per pochi centimetri. Nel finale ci provano anche Oristanio e Iling-Junior, ma in questa circostanza Augello spazza via d’istinto evitando grattacapi a Scuffet. Il 3-1 sarebbe stato francamente un risultato bugiardo, visto che gli uomini di Ranieri escono dal campo con l’amaro in bocca per non essere riusciti a strappare nemmeno un punto.

    Analizzando le prestazioni dei singoli, voto alto per un ottimo Dossena, sempre sicuro in fase difensiva e stavolta anche autore del suo primo gol in Serie A, per non parlare della doppietta sfiorata. Molto bene anche Prati, che in mezzo al campo garantisce sempre ottime giocate e personalità. Sottotono Luvumbo, al di sotto della sufficienza nella sera in cui non riesce a regalare i soliti strappi e i guizzi offensivi a cui ci ha abituato. Dando invece un giudizio globale alla squadra rossoblù, è evidente che si debba lavorare per migliorare la gestione difensiva dei calci piazzati, visto che i due gol subiti nascono da palle inattive.

    C’è un po’ di amarezza nelle parole che Ranieri rilascia ai media al termine del match. Il tecnico prima utilizza il bastone, affermando: «Peccato, perché siamo stati noi a dare fiducia alla Juve, a commettere degli errori. Loro sono stati voraci, noi in quel frangente troppo agnellini». Ecco invece la carota, quando il tecnico dichiara: «La squadra è in fiducia, ha giocato bene. L’ho detto ai ragazzi: mi dispiace rimproverarvi perché avete fatto una buonissima gara contro una squadra che lotterà per vincere il campionato».

    Un pizzico di rammarico nelle dichiarazioni di Dossena riportate dal sito ufficiale del Club: «C’è rammarico perché potevamo portare a casa qualche punto. Abbiamo fatto una grande prestazione contro una squadra molto forte. Nel primo tempo siamo stati compatti, ci dispiace aver concesso molto nell’inizio della ripresa, bisognava avere più coraggio e personalità cercando di stare sempre più attenti ai dettagli». Spazio poi alla gioia: «Segnare il primo gol in Serie A è un’emozione incredibile che porterò per sempre con me. Dedico il gol alla mia ragazza presente stasera e ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuto».

    Ribadendo quanto detto nelle scorse settimane, il Cagliari pare essersi definitivamente sbloccato. Si dice sempre che gli scontri contro le big non siano quelli più adatti per ottenere i punti necessari alla salvezza, ma pur rimanendo a bocca asciutta i rossoblù tornano in Sardegna sicuramente galvanizzati dalla prestazione e con la consapevolezza che i prossimi scontri casalinghi contro Monza e Sassuolo (in mezzo c’è la sfida dell’Olimpico contro la Lazio) potrebbero dare un’ulteriore scossa alla classifica. Ora c’è la sosta per gli impegni dedicati alle Nazionali. Appuntamento all’ora di pranzo di domenica 26 novembre per la sfida contro il Monza, uno dei tanti momenti cruciali da cui passa il destino del Cagliari. Con la determinazione vista allo Stadium, si possono fare grandi cose.

    Luca Pes

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