Una folla commossa e composta ha dato l’ultimo saluto a Davide Pilloni, in arte e in amicizia chiamato Pils. Il giovane muralista asseminese si è spento in silenzio lunedì mattina. Lo stesso silenzio che ha caratterizzato gli ultimi mesi della sua vita, durante i quali un male incurabile lo stava portando via agli affetti più cari.
Erano in tanti, all’interno e all’esterno della chiesa parrocchiale di San Pietro. Il fratello, i parenti, gli amici, i colleghi artisti, il Sindaco di Assemini Mario Puddu. C’erano anche il Primo cittadino di Villaspeciosa, Gianluca Melis, e quello di Uta, Giacomo Porcu, due tra i tanti paesi della Sardegna in cui Davide ha lasciato la sua straordinaria arte. Erano presenti i membri della Protezione Civile, a cui l’artista ha dedicato una delle sue opere. Non è mancata una rappresentanza degli Sconvolts, i tifosi del Cagliari, la sua squadra del cuore. Ma soprattutto c’era tanta gente comune. Semplici conoscenti. Le persone a cui Davide, con le sue opere, ha trasmesso emozioni.
Il rito funebre, officiato da Don Paolo Sanna, è stato accompagnato dai canti del “Coro Campidano”. Una cerimonia molto sobria, culminata con l’ultimo saluto in Piazza San Pietro. Tre lunghi applausi hanno accompagnato prima l’uscita del feretro dalla chiesa, poi la sua deposizione nel carro funebre e infine la partenza per l’ultimo viaggio. Tante lacrime e volti ancora increduli per aver perso colui che, oltre a essere considerato unanimemente un grande artista, era conosciuto da tutti come «un bravissimo ragazzo».
In mezzo alla folla gli amici di una vita. Alcuni lo ricordano così: «Era un grande pittore, un genio. Il classico artista un po’ stralunato che viveva in un mondo tutto suo. Ci faceva ridere tanto. Era generoso, umile. Ci chiedeva consigli e voleva sempre conoscere il nostro parere. Era anche molto timido, per noi era un bambinone».
Davide è stato amorevolmente accudito fino agli ultimi istanti dal fratello Giuseppe, con cui aveva un legame molto profondo. Con lui fino agli ultimi giorni anche i cugini e gli zii che, in una continua altalena di emozioni, hanno sperato, gioito, pianto, poi sperato ancora. Fino al più doloroso degli epiloghi. Lo ricorda così una delle persone che gli sono state accanto in questi mesi difficili: «Descrivere Davide in poche parole è un’impresa. Era una bellissima anima. Ricco di cuore, umile al punto da sottovalutare la sua grande genialità. Aveva ancora tanto da dare al mondo, doveva ancora colorarlo tutto. Era un artista a 360 gradi, uno spirito libero che libero è voluto tornare. Era buono come sua madre. Di questo mondo sicuramente ha rifiutato le convenzioni, il conformismo e il consumismo. Ha lasciato un vuoto enorme nella nostra famiglia che, grazie a lui, si è unita molto in questi cinque mesi. Lui vivrà per sempre accanto a noi e dentro di noi. Di questo siamo certi».
Davide Pils non c’è più. Ma se avremo il desiderio di incontrarlo ancora una volta, ci basterà passare davanti a uno dei suoi tanti, stupendi murales. E immaginarlo ancora lì: la folta chioma, la barba, il pennello e i colori in mano. Oppure potremo avvicinarci pian piano a uno dei suoi favolosi dipinti, sfiorarlo con le dita e lanciare uno sguardo verso il cielo: probabilmente lo vedremo lassù, col suo inconfondibile sorriso, mentre dipinge una nuvola.
Ciao Davide, grazie per averci donato tanta bellezza
Luca Pes