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    LA VITTORIA DEL CUORE: JANKTO-GOL E IL CAGLIARI AVANZA

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    Il lampo di Jankto nell’uggioso pomeriggio di Empoli potrebbe diventare l’immagine della svolta del campionato del Cagliari. Per ora, il mancino del centrocampista ceco che trafigge il portiere toscano Caprile è sicuramente una delle fotografie-simbolo di questa stagione. Perché regala la prima vittoria in trasferta agli uomini di Ranieri, perché contribuisce a eguagliare le strisce positive di tre giornate (massimo stagionale) già incastonate tra la nona e l’undicesima e la diciottesima e la ventesima giornata, perché è il primo gol con la maglia del Cagliari di uno dei calciatori più chiacchierati delle ultime settimane, tanto voluto dal Mister la scorsa estate ma protagonista, fino a questo momento, di un campionato deludente.

    Da non sottovalutare, inoltre, la prima sconfitta inflitta al tecnico Nicola, che era reduce da una importante striscia di sei partite (tre vittorie e tre pareggi) da quando siede sulla panchina dei toscani. Una débacle che ridisegna il perimetro della lotta salvezza e mantiene gli azzurri all’interno del gruppo di sette squadre racchiuse in sei punti. Ma c’è di più: le prossime tre sfide contro Milan, Bologna e Inter (due a San Siro), impensieriranno non poco il tecnico azzurro e potrebbero cacciarlo in un mare di guai. Data quasi per spacciata la Salernitana, in questo momento a -6 dal penultimo posto e a -10 dalla salvezza, per le restanti squadre sarà una dura battaglia. Oltre ai campani, che comunque possono fare i debiti scongiuri, ne retrocederanno solo due. Il Cagliari è sì terzultimo col Verona, ma nuovamente in piena corsa visto che la salvezza è ad appena un punto e addirittura la tredicesima piazza dista solo due lunghezze.

    E pensare che un attimo prima del gol di Jankto la rete di Cacace (annullata dal VAR per fuorigioco) aveva spedito l’Empoli a 28 punti e il Cagliari a quota 20. A onor del vero sarebbe stato un vantaggio meritato, quello empolese, considerando l’avvio della partita e soprattutto l’inizio del secondo tempo, con i toscani costantemente in avanti alla ricerca del gol e un Cagliari più attendista, autore comunque di una buona prova nella seconda metà della prima frazione (grande occasione di Lapadula). Ma si sa, non sempre chi gioca meglio vince. E a volte bisogna fare di necessità virtù, superando le avversità. Come l’infortunio di Luvumbo, che costringe Ranieri al cambio (azzeccato, visto che dai piedi di Zappa nasce l’azione del gol) dopo appena mezz’ora di gara. «Ha sentito tirare, attendiamo il responso dei medici ma credo non sia un infortunio grave», dirà il tecnico nel post partita. Ci auguriamo che sia così, visto che nell’ultima settimana gli infortuni di Pavoletti e Petagna hanno letteralmente falcidiato il reparto offensivo della squadra sarda.

    Va fatto un plauso al Mister rossoblù che ha schierato gli stessi undici iniziali della sfida contro il Napoli, dando così più certezze alla squadra. E finalmente, oltre all’utilizzo in pianta stabile della difesa a quattro, è arrivato quel tanto spregiudicato 4-2-3-1 (che all’occorrenza può trasformarsi in 4-4-1-1 o in 4-4-2) che non ha ancora dato i suoi frutti dal punto di vista dello spettacolo ma sembra infondere coraggio alla squadra anche quando c’è da soffrire.

    Il Cagliari delle ultime settimane ha i volti del sempre sicuro Scuffet (gran prestazione e salvataggio su Pezzella nel recupero), di Mina che in poche partite, con personalità, è diventato il leader del pacchetto arretrato e dell’estroso Gaetano (anche se contro l’Empoli non è stata la sua miglior prestazione). Ma anche di quel Deiola, spesso criticato, che in un momento difficile si è messo a “fare legna” a centrocampo garantendo corsa, grinta e cuore alla squadra rossoblù.

    Un Cagliari non bello ma cinico, a cui non manca mai l’affetto dei suoi tifosi, accorsi in massa anche al “Castellani” di Empoli. Affetto che non mancherà di certo sabato prossimo alla Domus (ore 15) quando la Salernitana farà tappa in Sardegna. Una squadra quasi retrocessa, forse all’ultima chiamata per rimanere in A. Un avversario quindi da non sottovalutare, tenendo conto anche del fatto che l’ex Liverani ha il dente avvelenato e non vorrà fare sconti. Ma questo Cagliari, a differenza del passato, sta mostrando il carattere giusto per affrontare ogni tipo di avversario.

    Luca Pes

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