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    Bologna-Cagliari 2-1: Luvumbo illude, ma il finale è amaro

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    Altro giro, altra corsa, altra sconfitta. Partito col 4-4-2 e col nuovo acquisto Wieteska a sorpresa subito in campo, il Cagliari disputa un avvio di gara di sola attesa in cui corre qualche rischio, soprattutto quando Karlsson dalla trequarti colpisce l’incrocio dei pali. Poco prima di metà primo tempo arriva però la tanto sospirata sveglia per i tifosi cagliaritani quasi assopiti: Luvumbo si invola sulla fascia sinistra e con una rasoiata diagonale col mancino squarcia il velo grigio che fino a quel momento ha avvolto la prestazione del Cagliari, segnando il suo primo gol in Serie A e il primo gol in questo campionato per i sardi. Gli uomini di Ranieri sembrano essersi risvegliati dal torpore e sono in pieno controllo del match, infatti fino all’intervallo rischiano una sola volta, al 30’, quando Radunovic respinge nel giro di pochi secondi gli assalti portati dai bolognesi Karlsson e Zirkzee.

    I primi segnali che la serata del Cagliari non sarebbe stata tutta rose e fiori arrivano durante l’intervallo, quando due pedine fondamentali rimangono negli spogliatoi. «Petagna ha un problema al polpaccio, Nandez ha un dolore al gluteo e non volevo rischiare», dirà Ranieri nella conferenza stampa post partita. Decisioni sacrosante, d’altronde il campionato è lungo e i calciatori vanno preservati. Se poi aggiungiamo il fatto che la sfortuna sembra aver messo nel mirino i giocatori cagliaritani in questa prima parte di stagione… Insomma, meglio compiere scelte equilibrate.

    Equilibrio che è invece mancato sul campo nel secondo tempo, quando il Cagliari ha nuovamente abbassato il proprio baricentro esponendo troppo il fianco alle iniziative del Bologna. L’ingresso di Di Pardo al posto di Nandez, l’accentramento di Zappa come braccetto destro del terzetto di centrali e la verve del Bologna, fanno sì che il Cagliari giochi per una ventina di minuti con quello che nelle intenzioni dovrebbe essere un 3-5-2 ma di fatto, con gli esterni bassi, è un 5-3-2 che si trasforma addirittura in un 5-4-1 quando Luvumbo scivola sulla fascia lasciando da solo in avanti l’evanescente Shomurodov. Un modulo molto difensivista che consente al Bologna di esercitare una gran pressione capitalizzata da Zirkzee, che al 59’ si incunea all’improvviso nella (incolpevole?) difesa rossoblù e infila il tutt’altro che perfetto Radunovic sul primo palo.

    Ma quello che deve far riflettere è che la partita del Cagliari non cambia, in termini di pericolosità in fase d’attacco, nemmeno quando Ranieri prova a correre ai ripari inserendo Deiola per Jankto, dando più sostanza al centrocampo, ma soprattutto Oristanio per Zappa, consentendo al Cagliari il passaggio a un ben più offensivo 4-3-3. E pensare che la dea bendata bacia il Cagliari quando Orsolini calcia sulla traversa il rigore del potenziale vantaggio bolognese. Ma quando cinque minuti più tardi Sulemana, servito splendidamente da Luvumbo, calcia altissimo, viene da pensare che portar via il risultato pieno dal Dall’Ara sia un’impresa quantomeno ardua. Almeno un punto si sarebbe comunque potuto mettere in cascina, d’altronde il pacchetto arretrato mantiene alta l’attenzione e i campanelli d’allarme in zona Radunovic non sono poi così tanti. Ma durante il penultimo giro d’orologio prima del recupero, ecco che la dea Fortuna si riprende tutto quello che aveva concesso al Cagliari, pretendendo gli interessi: il portiere serbo si fa scivolare dalle mani una conclusione centrale di Kristiansen e il gol del ben appostato Fabbian sancisce la seconda sconfitta consecutiva per il Cagliari. Una sconfitta in cui Luvumbo è sicuramente il più vivace e propositivo tra gli ospiti; male, invece, Radunovic e Di Pardo.

    Ranieri a fine partita fa i complimenti al Bologna e fa quadrato attorno alla squadra, difendendo in particolare Radunovic. Il Mister si è inoltre dichiarato soddisfatto della rosa messa a disposizione dalla società, riferendosi in particolare ai due nuovi difensori Wieteska e Hatzidiakos che daranno un grande contributo nei prossimi mesi. Ora il mercato è concluso e al tecnico di Testaccio non rimane che lavorare, c’è tanto da fare dalle parti di Asseminello. La sosta per gli impegni delle nazionali, pensando all’Udinese, prossimo avversario alla Unipol Domus, è una boccata d’ossigeno per l’allenatore, il suo staff e i calciatori che lavoreranno al centro sportivo. È presto per fare bilanci ed esprimere giudizi troppo negativi, sono state disputate solo tre gare. Ma la Serie A sa essere bella quanto spietata, bisogna allungare il passo per lasciarsi alle spalle i fantasmi di un passato non troppo lontano.

    Luca Pes

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