L’Associazione Culturale FolKloristica Sant’Antonio di Arbus, presieduta da Luciano Lampis, ripropone e organizza, con il patrocinio del Comune di Arbus, tra le giornate del 16 e il 17 gennaio, la manifestazione “I Fuochi di Sant’Antonio”. Un grande falò, come da tradizione, verrà acceso nei pressi della via Pietro Leo in onore di Sant’Antonio Abate. Nell’ambito
della manifestazione verrà impartita anche la benedizione agli animali ed ai falò.
“Sant’Antoni ‘e su fogu” è un termine sardo che significa Sant’Antonio del fuoco ed identifica una festa sarda in onore di Sant’Antonio Abate che unisce devozione cristiana e riti pagani. Le origini di questa festa sono remote, ma la festa si trova documentata solo dalla metà del XIX secolo. Si svolge in molti paesi della Sardegna con aspetti e situazioni diverse
collegate alla tradizione locale. Nella notte tra il 16 e il 17 gennaio, l’usanza vuole che si accendano dei grandi falò, di solito nel piazzale antistante la chiesa dedicata a Sant’Antonio, in quanto si dice che Sant’Antonio Abate sia custode del fuoco e guaritore della malattia
chiamata “fuoco di Sant’Antonio”.
“Abbiamo cominciato ad organizzare questa manifestazione nel 2006 – asserisce Luciano Lampis – dopo aver raccolto notizie a riguardo dagli anziani del paese. Tutti gli anni andiamo in montagna a procurarci la legna, ma in parte ci viene donata da persone devote al santo e rispettose delle tradizioni. “Nell’antichità – continua Lampis – all’ingresso delle fattorie i contadini appendevano le effigie di Sant’Antonio Abate in quanto protettore degli animali e custode del fuoco.” “Voglio ricordare – conclude il presidente dell’Associazione – che ogni anno gli allevatori ci hanno offerto la carne che noi abbiamo puntualmente cucinato e donato gratuitamente alle persone che assistono allo svolgersi della manifestazione vicino al falò. Il periodo è particolare dal punto di vista meteorologico, tuttavia noi ogni anno abbiamo portato avanti la manifestazione anche in condizioni avverse.
